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Quando si decide di cambiare conto corrente, vanno presi in considerazione numerosi elementi poiché si tratta di un’operazione che non può essere assolutamente compiuta con superficialità. La platea dei migliori conti correnti che si possono aprire in Italia è davvero ampia, ragion per cui occorre documentarsi in modo scrupoloso. Innanzitutto, bisogna chiudere il vecchio conto e seguire un procedimento che può variare a seconda se lo stesso sia online oppure no.
Inoltre, vanno considerate eventuali operazioni che prevedono pagamenti automatici, come utenze, mutui e finanziamenti attivi. Insomma, un’analisi ad ampio spettro da condurre con la massima attenzione al fine di evitare delle spiacevoli sorprese dal punto di vista economico e creditizio.
Chiudere un conto corrente: i passi da compiere
Tra i motivi principali che possono spingere a cambiare conto corrente, ci sono i costi alti, i tassi di interesse poco vantaggiosi, i servizi deficitari e le app poco performanti. Il primo passo da compiere consiste nella scelta di una nuova banca; successivamente verranno indicate delle realtà in grado di dare sostanza a questa scelta.
Come accennato poc’anzi, è necessario verificare che non ci siano operazioni in corso come assegni non incassati e addebiti automatici delle bollette. Si può prelevare il contante depositato facendolo migrare direttamente sul nuovo conto; medesimo discorso per mutui e finanziamenti, soprattutto se quest’ultimo è partito dopo il 2012. Per i conti online, invece, basta mandare una raccomandata con ricevuta di ritorno in cui si chiede la chiusura.
La convenienza del cambio conto corrente: quanto costa
La legge relativa a questo iter è chiara. Non ci sono costi, infatti, per la chiusura definitiva di un conto corrente. Tuttavia, la banca potrebbe trattenere delle somme per la gestione di quest’ultimo fino al momento della cessazione per il canone, l’imposta di bollo ed eventuali passivi.
Le tempistiche per passare ad un altro conto variano fino a un massimo di 12 giorni lavorativi dalla consegna dei moduli e dipendono dalla quantità di servizi da disattivare. E la convenienza di un’iniziativa simile risiede essenzialmente nelle condizioni migliori che vengono riservate ai nuovi clienti affinché il tutto si risolva in un qualcosa di immediatamente benefico.
Consigli per scegliere la migliore banca per il proprio conto corrente
I parametri oggettivi e soggettivi per scegliere la migliore banca si basano, in primis, sull’effettiva stabilità dell’istituto. Per quanto riguarda, invece, la sfera delle proprie analisi personali, la panoramica deve soffermarsi sulle proprie esigenze e sulle modalità di utilizzo.
Le offerte sono molteplici; e per destreggiarsi a dovere, bisogna approfondire l’ISC, l’indice sintetico di costo. Un fattore che dà subito i riferimenti giusti sulla convenienza di qualunque prodotto e del relativo conto corrente da inaugurare. Attraverso documenti ufficiali e l’ISC, la banca deve dare pieno risalto a commissioni, tasso di interesse, costi amministrativi fissi e molto altro ancora. In questo modo, ci si può fare un’idea della prospettiva in questione.
Quale conto corrente aprire per le proprie attività
Una volta deciso il cambiamento del conto corrente che si vuole portare avanti, occorre individuare un modello perfetto per le proprie necessità. Il conto a consumo è quella opzione dove i costi sono direttamente correlati al numero di operazioni effettuate. Il conto a pacchetto, da par suo, vanta diverse tipologie che però sono accomunate da una caratteristica precisa, ossia il costo forfait periodico.
Questa specie di canone apre a innumerevoli agevolazioni sulle attività da compiere che, talvolta, possono rivelarsi anche illimitate. In più, optare per esempio per l’home banking al posto della filiale elimina certi inconvenienti come le code allo sportello. A tal proposito, possono risultare intriganti le caratteristiche di realtà come N26 e Revolut, con quest’ultimo che si sposa alla perfezione con le intenzioni dei giovani e dei meno giovani che viaggiano tanto.