Conti correnti consigliati

BANCA MEDIOLANUM Conto Selfy

  • Canone di tenuta conto zero fino ai 30 anni.
  • Canone di tenuta conto gratis il primo anno, per tutti.
  • Carta di debito gratuita e prelievi ATM in area Euro a costo zero.

ING attraverso il Conto Arancio

Con ING canone, prelievi e bonifici GRATIS per 12 mesi!


illlimity

Il conto corrente Classic è un conto con canone mensile di 3€* , che comprende:

  • Bonifici gratuiti
  • 3 prelievi al mese gratuiti
  • Carta di Debito gratuita


Quali tasse si pagano su un conto deposito

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Conti Deposito

Anche a seguito di ripetute analisi della Banca d’Italia sul patrimonio delle famiglie del nostro Paese, sono emersi evidenti risultati che mostrano una sempre crescente preferenza delle stesse per prodotti e strumenti di risparmio immediati e di semplice comprensione. Ed è certamente in tale contesto che si sviluppa la notevole attenzione per i contratti di conto deposito, sui quali molti italiani stanno puntando per un risparmio garantito senza rischi (dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi sino a 100.000 € pro capite), investendo una vera e propria fortuna, nell’ordine attuale di circa 500 miliardi di euro.

Considerando che gli interessi di un conto corrente tradizionale sono ormai a tassi praticamente equivalenti allo zero, e i rendimenti dei prodotti a capitale garantito e a tasso fisso sono altrettanto irrisori, anche il regime tributario, composto da ritenuta fiscale sugli interessi e dall’imposta di bollo, ovviamente pesa in maniera rilevante negli estratti conto dei titolari.

Ciò posto, è comunque necessaria almeno una discreta conoscenza della normativa del settore di depositi a risparmio, nonostante comunque siano piuttosto facili e snelli sia da comprendere che da gestire, ma è sempre meglio analizzarli nel loro più ampio contenuto, comprese le imposte alle quali sono soggette.

Ci possiamo riferire, senza pretese di studiarle a fondo o comprenderle nella loro totalità, alle normative emanate dalla Agenzia delle Entrate, attraverso due circolari successive, la prima n. 48/E del 2012 e la seconda, del 2013, la n.15/E, le quali, pur essendo particolarmente tecniche, riportano una serie di precise disposizioni che, ad ogni buon conto, possono nascondere una serie di limitazioni e riserve da analizzare sempre in maniera oculata.

Gli interessi pattuiti che vengono generati da un conto deposito sono sempre assoggettati ad una ritenuta fiscale del 26% e, dunque, per calcolare il guadagno netto, molto semplicemente, basterà moltiplicare gli interessi lordi per (meno) 26%. Le cose, invece, si complicano un po’ nel momento in cui si tratta di applicare l’imposta di bollo, precisando che prima di conoscere la quantità bisogna comprendere la temporaneità, pur con un concetto base molto chiaro, che individua tale pagamento proporzionalmente, nella misura dello 0,20% su base annuale, posto che stiamo comunque parlando di conti deposito riferiti come titolarità alle sole persone fisiche. Spieghiamoci meglio, però, in quanto spesso, soprattutto in materia economica, non è sufficiente fornire la regola generale per assicurarsi riscontri precisi.

Dobbiamo infatti sapere che l’imposta di bollo viene calcolata ad ogni rendicontazione del conto deposito, con la quale, dunque, è assolutamente accoppiata. Poiché non tutte le rendicontazioni hanno la stessa scadenza, che differisce da banca a banca e da contratto a contratto (possiamo riscontrare scadenze trimestrali, oppure annuale, ma a livello di solare o contrattuale), appare evidente che anche due conti deposito con le stesse caratteristiche di durata, capitale vincolato e rendimento, avendo però differenti periodi di rendicontazione, possono dare adito a imposte di bollo con importi e periodicità dissimili.

Altri contratti potrebbero rendicontare contestualmente ai conti correnti ai quali sono abbinati come appoggio, e pertanto potrebbero prevedere temporaneità ancora diverse, anche trimestrali. L’imposta deve dunque essere versata in base al valore del vincolo in quella data, che risulta pertanto personalizzata per ogni conto o, comunque, piuttosto dettagliata, sia a conto attivo sia eventualmente già chiuso, purché aperto al momento della precedente rendicontazione, nel qual caso l’applicazione dell’imposta di bollo sarebbe dovuta nella sua misura minima prevista.

Per ipotesi, possiamo prevedere due esempi base, che illustrano differenze anche in base alle caratteristiche descritte:

  • Rendicontazione con conto deposito attivo: imposta di bollo pari allo 0,20% del nominale investitoper l’intero anno (o frazione) in cui è stata attiva
  • Rendicontazione con conto deposito chiuso (vincolo scaduto o rimborsato anticipatamente): vige l’imposta minima di 1 €, ovviamente se comunque durante l’anno il conto è stato aperto e, anche solo per un giorno, il saldo sia stato maggiore di Zero, pur se nella data della rendicontazione la giacenza risulta pari a Zero €

Inoltre, va anche considerato, in caso di vincolo attivo, che l’imposta di bollo viene applicata tenendo in considerazione da “quanto tempo” lo sia, poiché si paga proporzionalmente al periodo di vigenza. Ciò significa che, nel caso di un conto deposito con rendicontazione annuale al 31 dicembre, se il contratto fosse stato stipulato, ad esempio, in ottobre, e dunque soltanto da un quarto di anno, 3 mesi, anche la tassa saprà applicata con la stessa percentuale, dunque ¼ rispetto al totale.

Conti correnti consigliati

BANCA MEDIOLANUM Conto Selfy

  • Canone di tenuta conto zero fino ai 30 anni.
  • Canone di tenuta conto gratis il primo anno, per tutti.
  • Carta di debito gratuita e prelievi ATM in area Euro a costo zero.

ING attraverso il Conto Arancio

Con ING canone, prelievi e bonifici GRATIS per 12 mesi!


illlimity

Il conto corrente Classic è un conto con canone mensile di 3€* , che comprende:

  • Bonifici gratuiti
  • 3 prelievi al mese gratuiti
  • Carta di Debito gratuita