Quando si decide per l’apertura di un conto deposito, vale a dire per quel particolare contratto bancario che presuppone un interessante aumento del capitale versato a fronte di un tasso d’interesse molto più elevato rispetto ai tradizionali conti correnti (ideato dunque come metodo d’investimento e non per la movimentazione del denaro), la prima cosa da fare è quella di confrontare diversi istituti bancari per verificare chi e quali offrono le condizioni migliori.
Aprire un conto deposito privato
Pur se non sarà certo possibile riscontrare differenze abissali fra una banca e l’altra (si esclude, in questo caso, Poste Italiane, che non presenta, al momento, fra i suoi prodotti finanziari, il conto deposito), è sempre comunque consigliabile verificare almeno tre o quattro proposte, magari comparandole fra istituti di credito tradizionali e digitali, posto che, questi ultimi, hanno fatto proprio dei conti deposito il loro prodotto principale, anzi un vero e proprio cavallo di battaglia.
Peraltro, tali istituti “digitali” sono un’ottima opzione per chi è alla ricerca di interessi il più possibile elevati e, al contrario, commissioni più basse in quanto non devono sopportare gli stessi costi fissi degli omologhi con filiali fisiche, al punto che molto spesso, consentono l’apertura anche con somme minime, e a spese ridottissime o nulle.
Una volta, dunque, individuata la banca che più delle altre ha colpito positivamente il futuro investitore, e fatta di conseguenza la scelta per la modalità di apertura, tradizionale o online, sarà il momento di preparare i documenti necessari per questa fase, senza dubbio molto importante, perché sta alla base del rapporto diretto fra la banca e il cittadino.
Non c’è però da preoccuparsi, pur considerando la rilevanza della fase di apertura del conto, in quanto tutti i passaggi, e la conseguente presentazione (sia fisica sia scannerizzata) dei documenti, rivestono carattere di immediata semplicità. Si tratta di tenere a portata di mano, infatti, i classici documenti d’identità, vale a dire:
- Codice Fiscale (tessera sanitaria)
- Documento d’identità (patente di guida, passaporto o carta d’identità)
ovviamente entrambi in corso di validità. In alcuni casi, inoltre, a discrezionalità della banca, può essere ulteriormente richiesto anche un Certificato di Residenza, che attesti la veridicità delle informazioni fornite.
Naturalmente, i documenti non sono l’unico requisito necessario per l’apertura del conto deposito, per il quale è poi indispensabile la compilazione di una modulistica dedicata e, se già non si è provveduto, anche un’altra accensione bancaria, vale a dire quella di un conto corrente tradizionale, se non si possiede ancora, che si definisce “d’appoggio”, di cui bisognerà anche fornire l’IBAN, e che consente di eseguire le operazioni volte, eventualmente, a trasferire somme di denaro, mediante bonifico o giroconto, da e per il conto deposito appena aperto. Considerando lo stretto rapporto fra i due contratti di uno stesso titolare, corrente e deposito, appunto, risultano fondamentali i titoli necessari, ad ogni persona fisica, per poter accedere a dette aperture, vale a dire:
- Maggiore età
- Cittadinanza italiana
- Mancanza di procedure fallimentari
- Mancanza di procedure di protesti
In caso di facoltà di conto deposito cointestato, ammesso da diverse banche ma non nella totalità dei casi, naturalmente i documenti d’identità e gli altri dati dovranno essere presentati per ciascun cliente che, in seguito all’avvenuta effettuazione della procedura, sarà poi correntista a tutti gli effetti esattamente al 50% con il co-titolare prescelto.
Aprire un conto deposito aziendale
Se, invece di una persona fisica, il conto deposito dovesse essere richiesto da un’azienda, l’apertura potrebbe essere a favore di un’impresa sia come società di capitali che di persone, ma anche da un condominio, una Onlus o da Fondazioni e Associazioni, così come da uno studio associato o un’impresa individuale, logicamente titolare di partita Iva. Il più delle volte si tratta di conti molto interessanti, a costi zero, senza nessuna spesa né per l’apertura né per la gestione delle operazioni e, naturalmente, nemmeno per l’eventuale chiusura, quindi senza dubbio appetibili pure dal punto di vista della persona giuridica.
Anche in questo caso, è possibile scegliere tra il conto deposito in formula mono-intestata e quella cointestata: ovviamente, con la prima opzione, una sola persona (identificabile nel titolare o nel legale rappresentante dell’impresa) potrà effettuare tutte le operazioni, mentre nel caso della cointestazione due, o anche più persone, avranno accesso a versamenti e prelievi.
Si amplia leggermente, com’è naturale, la lista dei documenti per aprire e attivare un conto deposito aziendale:
- Documento d’identità del titolare o di un rappresentante legale (come nel privato, vengono accettate carta d’identità, passaporto o patente rilasciata dalla Motorizzazione Civile)
- Codice Fiscale (tessera sanitaria) sempre della stessa persona fisica
- Codice IBAN del conto corrente di appoggio;
- Documenti e dati aziendali (rilascio Partita IVA, o Codice Fiscale aziendale, in caso di Associazioni, Onlus, Fondazioni, e il numero d’iscrizione alla Camera di Commercio).
La procedura di apertura seguirà il medesimo iter per le persone fisiche, e sarà condotta o presso una Filiale bancaria, o tramite un Call Center collegato con l’istituto di credito o, ancora una volta, direttamente online, con la scansione dei documenti richiesti e avvalendosi della firma digitale.