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La scelta della banca a cui affidarsi non è un’operazione da fare a cuor leggero. Che si tratti dell’apertura di un nuovo conto o che si tratti di cambiare banca, la domanda è sempre la stessa: quale scegliere? I punti da valutare sono molteplici.

Come cambiare banca: scegliere nel modo migliore

Ci sono, infatti, aspetti oggettivi che rendono una banca migliore di un’altra e questi vanno ricercati nell’ambito della stabilità dell’istituto bancario in esame. Ci sono poi gli aspetti soggettivi, ossia, quelli che è necessario valutare in base alle proprie esigenze e alle personali modalità di utilizzo di un conto. Se quindi è arrivato il momento di cambiare banca, vediamo nel dettaglio, quale scegliere. Le offerte sono sicuramente tante e sfaccettate, destreggiarsi nella babele dei pro e i contro non è impresa facile. Da un po’ di anni, però, è diventato obbligatorio l’ISC: indice sintetico di costo.

Indice determinante per il consumatore in quanto permette di avere subito la contezza della convenienza di qualunque prodotto bancario. L’ISC tiene conto di tutte le spese contemplate nell’ambito di un dato prodotto bancario. Come le commissioni, il tasso di interesse, i costi amministrativi fissi ecc. Ogni istituto bancario ha l’obbligo, per legge, di indicarlo in tutti i documenti ufficiali, come ad esempio il foglio di sintesi ma anche le pubblicità e i depliant. Ad ogni modo, è bene sottolineare come l’ISC si basi su profili standard di utilizzatori tipo, per cui suggerisce un costo indicativo su cui farsi un’idea, proiettando il dato sul proprio utilizzo reale.

Cambio banca: quale conto scegliere

Dovendo quindi cambiare banca è fondamentale scegliere un modello di conto adatto alle nostre esigenze. Si identificano principalmente due tipi di conto corrente, il conto a consumo e quello a pacchetto. Il conto a consumo è intesto come quel tipo di conto in cui i costi sono direttamente correlati al numero di operazioni effettuate.

Il conto a pacchetto invece può essere di diversa tipologia, ma tutte accomunate da un’unica caratteristica, ovvero quella di comprendere un costo forfait periodico. A fronte di una sorta di canone quindi si possono avere agevolazioni sulle operazioni e in parecchi casi anche operazioni illimitate. Nell’ambito dei costi quindi incide molto il numero delle operazioni effettuate. È importante valutare se queste vengano effettuate in filiale, allo sportello elettronico oppure in home banking.

Se si predilige l’utilizzo dell’home banking, oltre ad usufruire del vantaggio di operare comodamente da casa, evitare code in filiale, nevrosi da parcheggio e traffico cittadino, si ottengono ottimi risultati anche in termini di risparmio. Infatti le banche on line, nonché la maggior parte delle banche tradizionali, premiano i clienti “autonomi”, che effettuano la gran parte delle operazioni da casa tramite il portale di home banking offerto dalla banca stessa.

Ovviamente, il premio consiste in costi di commissione notevolmente abbattuti, talvolta anche annullati del tutto, i così detti conti a zero spese. Cambiare banca implica scegliere anche in base alla possibilità di usufruire di carte di debito e di credito a condizioni vantaggiose. E se la carta di debito, ovvero il bancomat, è generalmente gratuito, la carta di credito nella maggior parte dei casi prevede un costo annuale da aggiungere ai costi fissi. Per cui se si ha necessità di attivare il servizio di carta di credito è bene valutare anche questo aspetto dell’offerta. Esistono anche in questo caso le banche, soprattutto on line, che offrono canoni annuali agevolati, talvolta anche a costo zero.

In definitiva le linee guida per scegliere a quale banca affidarsi in caso si stia cercando un nuovo istituto bancario a cui affidarsi sono le seguenti:

  • confronto dell’ISC previsto in base al proprio profilo cliente;
  • canone mensile, da valutare a fronte dei servizi inclusi offerti;
  • l’imposta di bollo annuale, attualmente abolita per la maggior parte dei conti privati, rimane presente però per i conti aziendali;
  • versatilità, ovvero valutare quanto una banca ci permetta di agire in autonomia tramite l’home banking o tramite operazioni effettuabili al telefono. Senza essere vincolati allo sportello in filiale. Caratteristica, come sottolineato precedentemente, fondamentale per abbattere i costi fissi e di commissione;
  • costo operazioni in filiale, nel caso non si faccia uso dell’home banking è necessario valutare bene quali siano i costi previsti per ogni singola operazione effettuata allo sportello;
  • costo delle operazioni bancomat, dato imprescindibile da valutare in base alle proprie abitudini. Ad esempio se si è soliti prelevare spesso piccole somme è bene cercare un conto che preveda un pacchetto di operazioni gratuite o ancora meglio operazioni illimitate;
  • costi di commissione in caso di prelievo presso sportelli bancomat di altre banche. Spesso è prevista una commissione se non si effettua il prelievo presso la propria banca. Esistono però banche che permettono il prelievo gratuito su ogni bancomat, di qualunque banca esso sia;
  • costi per prelievo effettuato all’estero, aspetto da valutare qualora possa capitare di ritrovarsi all’estero e dover prelevare contanti. In molti casi vengono applicate commissioni anche un tantino salate. È bene quindi scegliere una banca con le commissioni più basse anche su prelievi all’estero. Anche in questo caso è possibile trovare banche che offrano prelievi esteri a costo zero, soprattutto nell’ambito dei paesi che hanno come valuta l’euro;
  • commissioni per pagamenti, da valutare nei casi in cui si abbia necessità di effettuare transazioni, pagamenti di utenze, tributi, tasse e qualunque altro tipo di pagamento, direttamente dal conto. A questo proposito è bene valutare quali e quante di queste operazioni sono effettuabili on line in modo da evitare di recarsi in filiale per un tipo di operazione non eseguibile in altra maniera.
  • canone annuo per la carta di credito, necessario valutarlo qualora si necessiti di questo servizio. Generalmente la carta di credito è attivabile su richiesta per cui è un costo da valutare solo se si decide di richiederne l’attivazione. Al contrario se il conto prevede l’attivazione di una carta di credito di default, perché magari viene emessa un’unica carta che funge sia da bancomat che da carta di credito, è bene valutare se ci siano dei costi annuali e se si possa escludere la funzione di carta di credito per annullare tali costi. In caso contrario vorrà dire che non si tratta del conto idoneo e sarà meglio puntare altrove;

Una volta valutato uno per uno di questi parametri, cambiare banca e scegliere quale sarà la nuova, dovrebbe risultare una manovra più semplice. Infatti la valutazione degli elementi elencati ha il fine ultimo di ritagliarsi addosso un prodotto bancario, esattamente cucito in base alle proprie necessità, usi e abitudini di utilizzo.

Inoltre scegliere una banca è un’impresa da effettuare anche in base al rapporto fiduciario tra cliente ed istituto bancario, per cui è fondamentale affidarsi all’istituto che possa fornire trasparenza e sicurezza. Motivo per il quale i costi finali vanno mediati anche con il servizio reale ottenuto. I servizi in filiale possono agevolare coloro che non hanno molta dimestichezza con gli strumenti informatici. Ecco perché la scelta si basa anche sul tipo di assistenza che si desidera ricevere.

D’altro canto le banche on line non devono intimorire, perché si ha la concezione errata che non ci sia una assistenza reale. Si tratta sempre di istituti bancari, che tante volte nascono da realtà bancarie classiche, e che portano con sé tutto il bagaglio e la solidità di una banca tradizionale. Si potrebbe concludere che una scelta è sempre personale e personalizzabile, anche l’ambito bancario non esula da questo principio. Sapere quale banca scegliere se si sta pensando di cambiare è quindi una valutazione fattibile, tra pro e contro oggettivi e esigenze personali.

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